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giovedì 10 ottobre 2013

MA COME LO SCRIVI?


Readed‐focused, please.
Quanti testi potenzialmente di successo circolano ogni giorno sia in rete che in stampa? Per quale motivo passano inosservati? Soltanto perché si perdono nel mare delle informazioni?
Scrivere per il lettore non è certo una novità, ma una pratica condivisa da tempo. Il problema sembra essere la conoscenza del tema da parte dell’autore che, rapito dall’argomento, si addentra in spirali semantiche non sempre alla portata del lettore.
Un lettore che legge per conoscere e approfondire quello che non sa.
Paradossalmente, andare incontro a chi legge vuol dire dimenticare per un attimo, solo per un attimo, la tua competenza in merito all’argomento. Prova a metterti nei panni del lettore, considerando alcune regole di comparazione tra chi scrive e chi legge:
  • Tu sei l’esperto - E chi legge vorrebbe saperne di più. Ignorare gli elementi di base dell’argomento è come chiedere di cucinare un pesce palla a alla matricola della cucina: vorrebbe farlo, ma come? Scrivere è anche insegnare.
  • Distacco ed empatia - Ogni minuto dedicato alla stesura del testo aumenta l’empatia verso il risultato: è perfetto, è bellissimo. Per il lettore non è così. Può lasciarsi ipnotizzare dal titolo e, immediatamente dopo, annoiarsi. Abbandonando la lettura. Tu riesci a leggere il tuo testo con il giusto distacco?
  • Scrivere chiaro – Ti lasci andare in mille particolarismi e non risparmi termini tecnici. Chi legge ti segue? Tu sai quello che scrivi perché, prima usare le parole, è già ben chiaro nella tua mente. Ma se la forma è poco comprensibile anche un lettore interessato rinuncia.
  • Interpretazione del testo – Sei stato veramente chiaro? L’interpretazione del lettore dipende da diversi fattori che non puoi controllare (estrazione sociale, cultura, abitudini, gusti…). La semplicità della scrittura è indispensabile per assicurarti che l’interpretazione del lettore sia più vicina possibile alla tua.
  • L’utilità del testo – Il  testo è pronto alla lettura: l’amore con cui l’hai scritto ti fa credere nella sua indiscutibile utilità. Ma è davvero così? Un articolo dedicato alle precauzioni da prendere in caso di terremoto è davvero utile se è stato scritto male? L’utilità è direttamente proporzionale alla qualità della scrittura.
Chiarezza, utilità e coinvolgimento non faranno di te un novello Dostoevskij, certo, ma le vie del web sono infinite e ‐ una volta coinvolto il tuo target – potrai  permetterti qualche divagazione sulla letteratura russa, senza far addormentare nessuno.
La democrazia della rete ti mette davanti a un pubblico potenzialmente più numeroso, meno omogeneo. Ma che può trovare interesse in quello che scrivi. Cerca di scriverlo bene, allora!
E tu come lo scrivi?

lunedì 5 agosto 2013

ABOUT IDEAS

Le idee sono come vicini in visita di cortesia che bussano alla nostra testa. Qualche volta non c'è nessuno. Altre volte ci sorprendono quando siamo in mutande e non abbiamo nessuna voglia di aprire.
Alfredo Accattino, Ilare Ilaria, 1996

Ideas are like neighbours who visit us knocking on our head. Sometimes there isn't anyone opening. Other times, they surprise us while we are in underwear and we don't have any desire to open.

BERTELLI STYLE


Anche un colpo di pedale può essere fashion.
Ne sa qualcosa Francesco Bertelli, italiano trapiantato a New York, di cui parlo in questo articolo uscito su X.Luxury.Excellence.Excess (www.xmadeinitaly.it).
Seguite il link e buona lettura!

Even pedaling could be fashion.
Francesco Bertelli  - an italian living in NYC - knows something about that. I write about him in this article published on X.Luxury.Excellence.Excess (www.xmadeinitaly.it).
Follow the link and enjoy the reading!




https://docs.google.com/file/d/0B2thhc9ALPLNc1VfTlNyQVZ4cEk/edit?usp=sharing